CASERTA – L’ergastolo a vita è stato il tema affrontato da Giuseppe Ferraro professore di Filosofia della morale alla Federico II di Napoli nel Campus del Liceo Manzoni di Caserta.
Un argomento difficile e molto dibattuto che non ha trovato impreparati gli studenti che con le loro domande hanno esternato le proprie idee sulle tesi dello studioso.
L’Incontro, promosso dal Centro Studi ed Alta Formazione Maestri del lavoro d’Italia che è il primo di una serie sui grandi temi della società, è stato introdotto da Marisa Mattiello già docente del Manzoni, socia fondatrice del sodalizio degli insigni dal presidente della Repubblica.
I termini della trattazione sono stati affrontati da Francesca De Carolis, prestigiosa giornalista casertana che ha passato parte della sua attività a servizio della Rai in varie redazioni d’Italia.
“Ringrazio i Maestri del lavoro che con la loro attività magistrale affiancano le scuole della nostra provincia – ha detto, nel fare gli onori di casa, la dirigente scolastica Adele Vairo – Il tema dell’ergastolo e del recupero di chi nella vita sbaglia, si innesta con quello della democrazia e della civiltà dei popoli. Non c’è dubbio che su questa materia nel nostro paese c’è ancora molto da fare ed anche da costruire.”
Giuseppe Ferraro insegna filosofia della morale all’Università di Napoli Federico II, e in carcere tiene corsi di filosofia.
La discussione è stata incentrata su una pubblicazione, scaricabile da internet, di un epistolario tra un ergastolano ed il filosofo.
L’ergastolano è Carmelo Musumeci, in carcere dal 1991. Attualmente internato a Padova. In questi anni ha studiato, si è laureato in legge e conduce con grande ostinazione una battaglia contro l’ergastolo a vita. Alla sua iniziativa hanno aderito personaggi come Veronesi, Margherita Hack, Don Ciotti, Rodotà… e continuano ad aggiungersi nomi. Da sempre scrive: racconti, riflessioni, lettere… per scandagliare senza pietà il suo passato, ma soprattutto per raccontare a chi è fuori il mondo di quelli che definisce “morti viventi”, chiusi nel ventre dell’Assassino dei sogni.
“La pubblicazione è il “distillato” di due anni di scambio epistolare- ha spiegato Francesca De Carolis – che registra incontri, speranze, battaglie, discussioni, momenti di abbandono. Dal giugno del 2009, al luglio del 2011. Da estate a estate, il racconto dell’inverno e dell’inferno della vita in prigione, ma anche della prigione che può diventare anche la vita fuori. Un confronto anche fra scritture. Sincopata quella dell’ergastolano, complessa e ampia quella del filosofo.”
Alla fine dell’incontro sono stati gli studenti a ringraziare i relatori ai quali hanno consegnato un gagliardetto del prestigioso liceo.